Witches Midnight

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Setsuna
view post Posted on 4/2/2010, 02:30




Capitolo 1°
- La Profezia della Piramide -



Londra 17 settembre h 00.20.

Era una sera di fine estate come tante ed una leggera brezza di vento accarezzava e rinfrescava le persone che affollavano le vie del centro di Londra.
Ragazzi spensierati che si godevano la fine della bella stagione, innamorati che passeggiavano sul Tamigi al chiaro di luna... Una serata perfetta.
Ma dopo la mezzanotte frotte di poliziotti e agenti speciali si ritrovarono vicino al Big Bang per studiare l'insolito fatto. La notizia data in giro in tutto il mondo era una sola: una misteriosa piramide era sbucata lentamente dalle viscere della terra.
Un fatto paranormale e, ancora più insolito, la luna piena sembrava illuminare coi raggi proprio quella strana piramide che ergeva dalle viscere della terra ed inquietava molte persone.
"L'FBI non ha lasciato dichiarazioni, ma la zona è stata completamente isolata per precauzione. Gli studiosi del Bainbridge sono accorsi per studiare l'edificio emerso, apparentemente, dal sottosuolo..." annunciò la giornalista agli spettatori.

Chicago erano le 20 e 30.

La notizia aveva già fatto il giro di tutto il globo terrestre.
"Wow, mamma hai visto? Una piramide nel bel mezzo di Londra. I Servizi segreti avranno un bel da fare. Il paranormale non si può spiegare." commentò Summer, una ragazza di appena 19 anni che stava guardando distrattamente quel notiziario. Non appena capì che la notizia trasmessa riguardava il paranormale prestò particolare attenzione.
"Sum, piantala di dire fesserie. La magia non esiste." rispose la madre di Summer, una donna di 40 anni che lavorava come medico in un ospedale, una donna abituata ad avere a che fare con la realtà della morte quotidianamente e quindi molto scettica.
"Solo perchè TU non ci credi non significa che non esiste." Controbatté prontamente Summer, indispettita dalla solita solfa della madre. Non era proprio solita lasciare l’ultima parola, specialmente se credeva di avere ragione.
"Esatto e se vuoi diventare un buon avvocato, faresti meglio ad essere più scettica anche tu. Io credo solo in quello che posso vedere e toccare, in quanto reale."
"Bè, allora anche il fatto che tu abbia un cervello è discutibile, no? Del resto non lo hai nè mai visto, nè toccato." rispose la ragazza, con un velo di sarcasmo.
La madre fece una faccia contrariata e vagamente furiosa.
"Smettila di dire stupidaggini, lo sai benissimo cosa intendo."
Summer non rispose più alla madre, afferrò le chiavi della sua auto e si diresse verso la porta di casa, pronta ad uscire con una sua amica.
Era una battaglia persa, si, ma non voleva innervosirsi troppo per poi rovinarsi la serata.
Si fermò davanti all'ingresso di casa e lanciò un'occhiata allo specchio, per vedere se i suoi capelli erano a posto.
Non era una ragazza particolarmente devota al trucco, ma le piaceva avere i capelli perfettamente a posto.
Erano mediamente lunghi, ma scalati in maniera tale da sembrare corti fino alle spalle, di primo impatto.
Sistemò il ciuffetto/frangia che le cadeva sempre sull'occhio destro, coprendoglielo parzialmente e limitandole la visuale, ma lei ci era abituata.
La faceva sentire più cattiva, anche se non era proprio questo termine non corrispondeva la sua realtà.
Summer era considerata da tutti la classica "teppista" ma che in realtà era giudiziosa, solo un po' superba e indisciplinata, ma sapeva il fatto suo.
"Io esco, ma forse prima vorresti raccomandarmi che Babbo Natale e l'uomo nero non esistono?"
"Va bene, ma smettila con il tuo cinismo." rispose la madre.
Summer sogghignò, aprì la porta di casa e, afferrando la tracolla, uscì di casa.
Non riusciva proprio a capire lo scetticismo della madre. Sapeva che col suo lavoro la fede ed il credere in qualcosa nel suo lavoro non contavano: per un medico contava solamente il concreto e lo scientifico per poter salvare una vita umana... Anche Summer la pensava allo stesso modo, ma la scomparsa di sua zia, la sorella della madre, era stata così strana e assurda che non poteva non pensare ad un qualcosa di paranormale. Era da molto che quella teoria circolava nella sua mente, ma tutte le volte che stava per esporla a sua madre lei iniziava con le sue solite chiacchiere da donna che credeva alle cose reali.
La ragazza sospirò ancora una volta e cercò di non pensarci più, era decisa a godersi la serata con la sua amica Kyra.

Nel mentre, a New York, un'altra ragazza, seduta in un pub, era stata rapita dalla notizia che tutte le emittenti televisive stravano trasmettendo.
Rimasta affascinata, la ragazza si escluse dai discorsi tipici dei suoi amici per capire meglio la vicenda, ma nessuno riusciva a dare una spiegazione plausibile a ciò che stava accadendo.
"Non ci sono altri aggiornamenti riguardo alla notizia di poco fa."
"Certo che non ci sono aggiornamenti. Cosa credevano? Che fosse una cosa da due soldi spiegare un fatto del genere?"
Scarlet, un'altra ragazza con la passione per il paranormale, aveva seguito la vicenda. Aveva solo 17 anni ma, grazie a suo padre che era una archeologo, aveva imparato svariate cose sull'Egitto ed altre cose sul paranormale.
"Ma dai Scarlet, non essere stupida. Lo sai che queste cose sono impossibili. Secondo me è una trovata pubblicitaria." Rispose un ragazzo, seduto sulla panca del pub dove Scarlet ed i suoi amici erano soliti passare la serate quando il giorno dopo non avevano scuola.
"Michael ha ragione, non crederai davvero a queste buffonate? Sei proprio un’ingenua."
Come al solito aveva detto la cosa sbagliata per i suoi amici, che non mostravano il minimo interesse per queste cose. Scarlet sorrise, cercando di non mostrare la grande frustrazione che provava ogni volta che cercava di esporre le sue teorie ed i suoi amici, con il loro solito realismo scientifico, la facevano sentire una stupida. Per lei non erano idiozie, ma come poteva spiegare qualcosa di astratto come la magia?
"Che noia." pensò, sorseggiando il tea alla pesca. "Quello che dico io sono sempre fesserie per questi quattro idioti. La magia esiste davvero e sia io che mio padre lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle... Quella piramide nasconde qualcosa di strano, lo so."
Finita la sua lattina di tea, la ragazza guardò il cellulare e decise di tornarsene a casa, stufa delle continue chiacchiere frivole dei suoi compagni di scuola.
Stava uscendo con loro solo perchè avevano poche cose in comune, come la musica: si definiva molto opportunista su questo lato, ma il tutto nascondeva un velo di tristezza per non essere mai riuscita a trovare un vero amico.
Era una ragazza piuttosto introversa, molto acuta e piuttosto perfezionista. Le piaceva parlare di letteratura decadente, del Brazile e dell’Egitto, ma i suoi compagni di classe snobbavano sempre i suoi argomenti di discussione.
La cosa che la stufava particolarmente erano i loro continui "Ma dai Scarlet, non essere stupida, non essere ingenua." Lei non si sentiva affatto nè stupida, nè ingenua. Solo perchè loro non riuscivano a comprendere ciò che non potevano spiegare, non significava affatto che era una stupidaggine.
"Ragazzi, mio padre vuole che io torni a casa. Ci vediamo domani a scuola."
"Ma come, ma perchè devi sempre farti imporre le cose da tuo padre?!" Chiese contrariata una ragazza del gruppo.
Scarlet sorrise.
"Perchè è mio padre e devo fare cosa mi dice." Mentì la ragazza. Non era affatto vero che suo padre le aveva detto di tornare a casa, non aveva solo voglia di rimanere insieme a quei quattro ragazzi che non facevano altro che reputarla una stupida.
Salutò tutti e si dileguò con velocità assoluta.
Uscita dal locale estrasse dalla borsa il suo pacchetto di sigarette aromatizzate alla vaniglia, le Black Devil, e ne accese una.

A Londra invece era passata mezz'ora ed oramai era quasi l'una. La zona che era stata isolata era piena di persone curiose che non riuscivano a spiegare lo strano fenomeno e la polizia locale stava cercando in tutti i modi di fare in modo che la zona venisse sgombrata, ma non era facile.
Intanto, una donna anziana ed una giovane donna stavano guardando l'accaduto dall'alto del Big Bang, dalla quale si poteva vedere per bene la piramide.
"Selena, è giunto il momento. Devi trovare le altre due prescelte e ricostituire il trio."
"Ma nonna, come posso trovarle? Non ho ancora ottenuto i miei poteri." Chiese la giovane ragazza, controbattendo all'affermazione della donna.
"Il vostro destino è congiunto, prevedo che un imprevisto le condurrà qui a Londra." rispose genericamente.
L'anziana indossava un mantello scuro ed era incappucciata. Gobba, e piena di rughe, la donna non voleva farsi riconoscere da nessuno. Le energie la stavano abbandonando e presto i poteri di preveggenza sarebbero stati ereditati dalla nipote.
Selena Moonshield, dal canto suo, aveva sempre avuto ben chiaro il suo destino.
Erano anni che i suoi genitori erano stati uccisi da demoni, ma la nonna era riuscita a non farle sentire troppo la mancanza dei genitori. La tristezza oramai aveva preso il sopravvento di recente, anche senza doti di preveggenza capiva che alla nonna restava poco tempo da vivere.
Per ottenere i poteri avrebbe dovuto congiungersi con le altre due prescelte, ma sapeva che avrebbe avuto gli stessi poteri di preveggenza dell'anziana donna che le aveva fatto da genitore.
Contava anche l'ereditarietà, i poteri venivano trasmessi da generazione in generazione.
Ma perchè era apparsa proprio la piramide nel bel mezzo di Londra? Cosa aveva a che fare con l'acquisizione dei poteri magici e la ricostituzione del trio?
La profezia era stata chiara: le tre prescelte sarebbero streghe destinate ad essere le più potenti, ma la situazione era diventata insostenibilmente insolita.
Selena lanciò un'altra occhiata alla piramide, mentre la leggera brezza notturna le accarezzava il volto e sfiorava lentamente la sua chioma corvina. I raggi della luna illuminavano il Big Bang e la piramide, rendendo la visuale molto suggestiva.
Aveva una terribile sensazione, e non riusciva a spiegarsi il perchè.
Ma sapeva che presto l'avrebbe scoperto, facendo i conti, ancora una volta, con l'amara verità...
 
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